C. Monet
La questione delle nuove forme di famiglia sembra occupare un posto privilegiato nell'attuale discorso politico e sociale.
Le cosiddette unioni di fatto, siano esse eterosessuali che omosessuali, vengono viste come nuove forme relazionali che possono minare l'istituzione famiglia così come prevista e sancita dalla Costituzione.
E' da dire che usare il termine Istituzione, e nella fattispecie Istituzione famiglia, è già una modalità che si distacca da ogni riferimento ad una presunta naturalità. Infatti non possiamo utilizzare il termine Naturale per quanto attiene alla famiglia, vale a dire un uomo e una donna che si uniscono e attraverso la procreazione diventano genitori. La componente biologica,seppure necessaria, da sola non basta a rendere ragione di ciò che si intende per famiglia.
Al biologico, in quanto umani e inseriti dunque nell'ordine simbolico, è necessaria la sovrastruttura culturale cioè le regole, le leggi, i riti, gli usi e i costumi di appartenenza per formalizzare ciò che intendiamo per famiglia.
Se Freud ricorse al Mito per marcare il passaggio dalla Natura alla Cultura ( Vedi "Totem e Tabù") ed avviare così l'interdizione per quanto concerne l'incesto, con le ricerche antropologiche, soprattutto negli anni cinquanta, ai fini della conoscenza si ebbe una svolta se vogliamo epocale rispetto a tale passaggio.
Levi Strauss - Antropologo strutturalista - focalizza il nodo centrale della questione in argomento e ci dice che affinchè possa esistere una struttura di parentela oltre ad una relazione di consanguinità, deve esserci anche una parentela d'acquisto e di filiazione, vale a dire una relazione da fratello a sorella, da sposo a sposa, da genitore a figlio, ed in questo contesto fondamentale e irriducibile è l'esistenza universale dell'interdetto dell'incesto.
Dunque quando si parla di relazione umana un uomo non può ottenere una donna se non da un altro uomo che la cede sotto forma di figlia o di sorella.
In ultima istanza ci dice Levi Strauss che per quanto ci riguarda come umani la questione biologica non basta a fare sistema di parentela, questo acquista il suo carattere non da ciò che resta della Natura (biologico) ma proprio da ciò che dalla Natura viene separato.
Possiamo a questo punto affermare che i sistemi di parentela sono il risultato del linguaggio, per meglio dire forme di linguaggio che nelle varie culture assicurano agli individui ed ai gruppi le regole relative alle varie relazioni parentali. Il in questo senso acquista tutto il suo valore alla luce di altri significanti che qualificano i vari ruoli di moglie, marito, padre, madre, figlio e così via.
Questa forse troppo lunga dissertazione è sembrata necessaria per chiarire che nel momento in cui parliamo di famiglia così come l'ha intendiamo in quanto la forma più diffusa a livello universale, non è comunque la sola forma di relazione parentale esistente e che tutte le varie forme non hanno niente di Naturale ma tutte sono solo il risultato del linguaggio e dunque del Simbolico.
Il clamore attuale per l'argomento in questione che vede nell'emergere di altre forme di relazione un vacillamento o addirittura una minaccia per la forma tradizionale di famiglia sembra avere a che fare più con il declino della figura del padre o meglio con una difficoltà a far combaciare l'autorità con la posizione occupata dal padre, vale a dire con la funzione che quest'ultimo dovrebbe incarnare a livello simbolico.
I sempre più numerosi episodi di abusi sessuali, di pedofilia, di violenza a cui l'informazione ogni giorno ampiamente ci edotta, il fatto che per avere un figlio oggi non server più l'unione tra un uomo e una donna laddove il rapporto sessuale era identificato con il rapporto genitoriale, l'unione tra omosessuali e cosi via, porta ad avvertire una sensazione di sgretolamento rispetto alla struttura familiare e dunque rispetto a quell'interdetto da cui ha preso avvio la civiltà.
Diceva Lacan ( J.Lacan Psichiatra - Psicoanalista) già negli anni cinquanta :"L'Edipo non potrà tenere indefinitivamente il cartellone di società in cui sempre di più si perde il senso della tragedia".
Le trasformazioni che stanno avvenendo in seno al concetto tradizionale di famiglia, eliminando le differenze sessuali a livello simbolico, aprono le porte ad una molteplicità di alternative (vedi la multigenitorialità), ed è in relazione a tali cambiamenti che si cerca di idealizzare, di proteggere la famiglia tradizionale come unico baluardo al rischio di perdere il senso, il significato dei termini come padre, madre e così via.
In realtà se ci soffermiamo un momento sulla famiglia tradizionale> non sembra che possiamo sentirci protetti dai rischi di violenza sia fisica che psichica; l'informazione a tal proposito ci illumina quasi ogni giorno.
Allora forse la questione non si esaurisce sul fatto che spostando le figure fisiche in seno al concetto di famiglia (vedi i Pacs) si assiste al declino di ciò che reppresenta la funzione di un padre, una madre e via di seguito, quanto al fatto che tali cambiamenti introducano a livello immaginario l'idea che tutto oramai è possibile, che si possa fare a meno di figure che si assumano la responsabilità di incarnare, di farsi strumento dell'interdetto: quell'interdetto che a partire dall'origine in cui ha dato avvio alla struttura, pilastro della civiltà. Oggi si assite al suo declino allargato a tutti gli aspetti del nostro vissuto.
Il tutto è possibile ha aperto le porte a qualsiasi idea di opportunità (genitori che non invecchiano mai, sempre più amici dei figli piuttosto che riferimenti simbolici, l'utopia della felicità attraverso l'acquisizione dell'oggetto, qualsiasi oggetto).
Tra gli oggetti un posto privilegiato di grande valore, un oggetto a cui sembra non si può rinunciare, viene ad essere un bambino, un figlio: tutti rivendicano questo diritto, le coppie omosessuali, le donne sterili, etc. Intorno all'oggetto bambino il mercato dei consumi ha costruito e sviluppato tutta una industria specializzata.
Parallelamente mai come oggi si legifera sulla salvaguardia del bambino stesso, mai come oggi è aumentata l'attenzione nei suoi confronti (vedi i diritti dei bambini), mai come oggi si sente la necessità di difenderlo dal rischio che diventi un oggetto di godimento per tutti e sotto tutte le forme.
La questione infine su cui è bene interrogarsi non sta tanto sul fatto se verranno introdotte altre forme di famiglia quanto se sia nelle nuove forme o nella forma più attualmente in uso ci sia qualcuno che si faccia strumento, mezzo di trasmissione della legge del limite.
Parliamo di quella legge originaria fondamentale a mantenere la struttura simbolica che qualifica la funzione logica del nome, vale a dire cosa rappresenta un padre, una madre, un figlio e così via, come necessità irrinunciabile al mantenimento dell'ordine sociale, laddove l'aumento di qualsiasi forma di violenza (vedi anche gli episodi di bullismo) sembra essere imputabile al vacillamento del rapporto tra il godimento (tutto possibile) e l'interdizione (il limite).
Nel suo ultimo insegnamento Lacan diceva: di un padre se ne può fare a meno a condizione di servirsene.
Dott. Maria Marcella Cingolani